DOPO 3 ANNI RITORNA RAGAZZANORMALE: CHE NE PENSATE?

L'oppio dei popoli


Ore 12, Raidue. L’uomo scovato nei peggiori pianobar di Bitonto canta una canzone melodica. Tutti lo applaudono come se fosse il reuccio in persona. Ed eccolo arriva Lui lampadato, gellato, insaccato in un abito bianco preso dall’armadio di Silvan. Ho acceso solo per Lui. Avevo deciso di non farlo, di smetterla con questa droga. Me ne vergogno, insomma non sono credibile nemmeno per me stessa, scettica come sono persino di fronte all’evidenza. Eppure rieccomi qui, come una tossica dal suo pusher: ogni indecisione risolta da quello che Lui sta per proferire, ogni salto nel buio adiuvato dalle Sue parole, ogni sfiga giustificata dal me “l’aveva detto”. Come ci è cascata, direte voi? Molto molto tempo fa rimasi sconvolta dalla precisione di alcune previsioni. Insomma ci aveva azzeccato e in nome di quel miracolo ho abbracciato la Sua religione. Fedele ad ogni evento mediatico a Lui dedicato, fedele all’ appuntamento con Latte e Miele, Radio Dj, giornaletti estivi. Sostituii la mia personale visione della vita da ex cattocomunistascout repressa a una serie di “sai è colpa di marte se son così”, in “fondo noi acquari…”. Oroscopo, oppio dei popoli, o meglio, dei poveri. Avevo deciso di smettere. Ero arrivata al punto di autosuggestionarmi. A marzo dovevo in successione: mollarmi con il moroso, venire licenziata, litigare con tutti perché ero una persona egoista e fuori di testa. Ci avevo creduto. Poi sono tornata in me, ho ripreso in mano il mio scetticismo e la mia dose di autoironia. Così ho solo continuato a leggere le riviste alla rovescia: partendo dall’ultima pagina o da quella incriminata, ma giusto per farmi due risate. Internazionale si passa prima da Rob. Per il Venerdì si parte da La Buona Stella e solo in seguito si leggono libri, musica e articolo di testa. Così, come gli ex fumatori che dicono: “una sigaretta ogni tanto che vuoi che sia”. E zac! Momento di confusione: vuoi che Lui non mi dica che fare? E rieccomi qui a calcolare ascendenti, incontri fortunati, saturni contro e stelle in opposizione. Ma rimanere cattolica no?

P.s. lo ammetto ho tra i preferiti di youtube il grafico dello speciale 2010. Ogni tanto un occhiata la do, ma capite: non so più a che santo appellarmi!

"Do women have to be naked to get into the Met. Museum?


Se avete un po’ di tempo , qualche tessera fedeltà F.S. e soprattutto un po’ di voglia di vedere cose belle, eccovi alcuni consigli. Il caso vuole che sparse per l’Italia ci siano due mostre tutte sull’arte al femminile. Di solito non sono per il femminismo oltranzista almeno nell’arte, poiché piano piano, le donne sembra stiano prendendo il posto che si meritano anche nei musei. Ringrazio comunque le Guerilla Girls, Abramovich, Holzer, Kruger, Sherman, Goldin, Neshat, Rama, … (davvero potrei andare avanti ore ed ore ) per aver fatto sì che oggi esser un artista sia possibile in egual modo a maschietti e femminucce. Riconosco però una sensibilità tutta femminile e se è vero che il privato è da 20 anni a questa parte una delle letture privilegiate del caleidoscopico universo dell’arte contemporanea, vi è addirittura da registrare una supremazia femminile. Partiamo da un omaggio a quelle che hanno spianato la strada: Donna. Avanguardia femminista negli anni '70 dalla Sammlung Verbund di Vienna (Alla Gnam di Roma fino al 16 Maggio, http://www.gnam.beniculturali.it/index.php?it/94/mostre/28/donna-avanguardia-femminista-negli-anni-70-dalla-sammlung-verbund-di-vienna). Ahimè la mostra sta per finire (credo proprio non ce la farò a vederla), ma tra un Caravaggio, un Hopper, una Macro e una sbirciatina al MaXXI questa sembra essere un’altra buona occasione per andare nella capitale e godersi un’antologia dedicata a quelle signorine che hanno dato una ventata d’aria fresca al mondo dell’arte e non solo. Arte femminista per eccellenza quella in mostra alla Gnam, con una parata di nomi (forse qualcuna manca, ma non si può avere la perfezione) degna, se non di una visita, almeno di un approfondimento sul bel catalogo .

La seconda mostra invece è proprio a due passi e più che è una mostra è una vera è propria Biennale: XIV Biennale Donna. Memorie velate. Arte contemporanea dall'Iran ( Padiglione d'Arte Contemporanea 18 aprile - 13 giugno 2010,http://www.artecultura.fe.it/index.phtml?id=1378) è il tradizionale appuntamento ferrarese, che ha sempre avuto un occhio di riguardo per l’oriente. Ci sono ancora nel mondo battaglie da combattere e l’arte è da sempre un mezzo efficace anche per fare politica. Al centro della mostra ci sono le donne dell’Iran: un paese fermo in un strano cortocircuito tra modernità e tradizione, tra bigottismo e nucleare, dove la discriminazione femminile è purtroppo una realtà. La mostra non l’ho ancora vista (andrò sicuramente e riferirò), ma mi sento già di poter dire che la parola d’ordine ancora una volta sia coraggio: il coraggio sia di chi è rimasta e ha sopportato, sia di chi ha scappata ma non ha saputo dimenticare.

Terzo consiglio: se siete dalle parti di N.Y e so che ci siete spesso (come no?), c’è una mostra di quelle con tanti fronzoli come piacciono a noi. Salendo gli scalini del Met. ( non impezzate Serena e Blair che hanno ben altro da fare) trovate American Woman: Fashioning a National Identity (http://www.metmuseum.org/special/se_event.asp?OccurrenceId={CA088C8E-D618-4503-91E7-833569115BF2}&HomePageLink=special_c1a).Io a una pazza donna americana dell’alta società devo molto: a lei e a quegl’anni ruggenti dove portare un vestito significava anche emanciparsi ed imparare a dire la propria senza aver paura di sbagliare.

....

scusate ma non resistevo....

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Tanto lo so che a sto giro offenderete...

Lo so che prendersela con la pubblicità della Saratoga è come sparare sulla Croce Rossa, ma a costo di sembrare una di quelle femministe pelose, acide che come dire…..vabbè ci siamo capiti, a sto giro m’inviperisco anche io. Va bene sorridere sulle debolezze maschili, va bene anche che la libertà sessuale ce la siamo giocata piuttosto male (anche se adesso ci divertiamo anche noi), ma davvero nel 2010 vedere queste cose non mi fa nemmeno alzare le spalle dicendo..”si sa tira più in pelo…”. Se ne sopportano troppe, davvero e vedermelo rinfacciare persino in uno spot di un antiruggine- dico un antiruggine- mi mette addosso una tristezza infinita. La donna compiaciuta al viscidume del marito, la cameriera vestita come un attrice porno…certe cose vengono permesse e noi non andiamo avanti.


Vogliamo parlare di sesso? Volete metterci una donna nuda? Ma fatelo: fatelo come fa Muller che gioca sullo stesso concetto, ma almeno centra l’obiettivo. "Fate l’amore con il sapore", vi assicuro è morbosa senza essere volgare. Ma il basso livello vi prego, risparmiatecelo. Volete fare ironia sulla femminucce e maschietti? Allora fatelo così:


Ps: che poi si sa, il sogno di ogni ragazza normale è avere una stanza armadio piena zeppa di cosucce carine e una birra fresca in mano per brindare con le socie J

 

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