
Dunque leggo su nuovo giornale di tendenza per figliole non tanto normali, la storia commovente della ragazza copertina che da distribuire sorrisi e campioni di cremine nei tristi corridoi di un supermercato, è passata a calcare le passerelle di tutto il mondo. Favola avvincente, ma non troppo confortante per chi come me (e almeno 2 delle altre R.N.) si è sputtanata week end e vacanze di Natale, spesso vestita come una scema, a fare il più umiliante e inutile lavoro della terra: la promoter. Per 40 euro giornalieri ho scambiato pacchetti di sigarette, pesato libri, distribuito yogurt biologici di fianco al reparto frigo (prima bianca, poi violacea, tornavo a casa sistematicamente malata), venduto concimi (fingendo un pollice verde), birra analcolica (fingendo che fosse buona e meglio di quell’altra), videotelefoni, ricariche ecc… ecc… Ho trasportato scatole di 2 metri per 2, contenenti stand da montare e da rinviare integri al mittente. Ho viaggiato e conosciuto luoghi spersi nella bassa che voi umani non potete immaginare. Ho sentito cose che non mi sento di ripetere, perché anche io ho un limite. Al di là dello sfruttamento, mi chiedo infatti quanto prendano le agenzie per un lavoro, che sì, paga le vacanze, ma che tutte odiamo, infamiamo e ogni volta diciamo non voler rifare. Direte “e che ci vuole?”, infatti non ci vuole nulla e forse è proprio per questo che è così insopportabile. Poi un bel giorno vuoi far il grande salto: da promoter a hostess. E scopri di essere troppo bassa (Evvvai con i complessi!!!). Per prendere 50 euro in più basterebbe mandare foto che provano la tua bellezza (w photoshop), ma soprattutto la tua altezza (possibilmente superiore al metro e settanta). Questa volta non ho una morale per terminare il post….sono solo allibita!