L'oppio dei popoli
Ore 12, Raidue. L’uomo scovato nei peggiori pianobar di Bitonto canta una canzone melodica. Tutti lo applaudono come se fosse il reuccio in persona. Ed eccolo arriva Lui lampadato, gellato, insaccato in un abito bianco preso dall’armadio di Silvan. Ho acceso solo per Lui. Avevo deciso di non farlo, di smetterla con questa droga. Me ne vergogno, insomma non sono credibile nemmeno per me stessa, scettica come sono persino di fronte all’evidenza. Eppure rieccomi qui, come una tossica dal suo pusher: ogni indecisione risolta da quello che Lui sta per proferire, ogni salto nel buio adiuvato dalle Sue parole, ogni sfiga giustificata dal me “l’aveva detto”. Come ci è cascata, direte voi? Molto molto tempo fa rimasi sconvolta dalla precisione di alcune previsioni. Insomma ci aveva azzeccato e in nome di quel miracolo ho abbracciato la Sua religione. Fedele ad ogni evento mediatico a Lui dedicato, fedele all’ appuntamento con Latte e Miele, Radio Dj, giornaletti estivi. Sostituii la mia personale visione della vita da ex cattocomunistascout repressa a una serie di “sai è colpa di marte se son così”, in “fondo noi acquari…”. Oroscopo, oppio dei popoli, o meglio, dei poveri. Avevo deciso di smettere. Ero arrivata al punto di autosuggestionarmi. A marzo dovevo in successione: mollarmi con il moroso, venire licenziata, litigare con tutti perché ero una persona egoista e fuori di testa. Ci avevo creduto. Poi sono tornata in me, ho ripreso in mano il mio scetticismo e la mia dose di autoironia. Così ho solo continuato a leggere le riviste alla rovescia: partendo dall’ultima pagina o da quella incriminata, ma giusto per farmi due risate. Internazionale si passa prima da Rob. Per il Venerdì si parte da La Buona Stella e solo in seguito si leggono libri, musica e articolo di testa. Così, come gli ex fumatori che dicono: “una sigaretta ogni tanto che vuoi che sia”. E zac! Momento di confusione: vuoi che Lui non mi dica che fare? E rieccomi qui a calcolare ascendenti, incontri fortunati, saturni contro e stelle in opposizione. Ma rimanere cattolica no?
P.s. lo ammetto ho tra i preferiti di youtube il grafico dello speciale 2010. Ogni tanto un occhiata la do, ma capite: non so più a che santo appellarmi!
"Do women have to be naked to get into the Met. Museum?
Se avete un po’ di tempo , qualche tessera fedeltà F.S. e soprattutto un po’ di voglia di vedere cose belle, eccovi alcuni consigli. Il caso vuole che sparse per l’Italia ci siano due mostre tutte sull’arte al femminile. Di solito non sono per il femminismo oltranzista almeno nell’arte, poiché piano piano, le donne sembra stiano prendendo il posto che si meritano anche nei musei. Ringrazio comunque le Guerilla Girls, Abramovich, Holzer, Kruger, Sherman, Goldin, Neshat, Rama, … (davvero potrei andare avanti ore ed ore ) per aver fatto sì che oggi esser un artista sia possibile in egual modo a maschietti e femminucce. Riconosco però una sensibilità tutta femminile e se è vero che il privato è da 20 anni a questa parte una delle letture privilegiate del caleidoscopico universo dell’arte contemporanea, vi è addirittura da registrare una supremazia femminile. Partiamo da un omaggio a quelle che hanno spianato la strada: Donna. Avanguardia femminista negli anni '70 dalla Sammlung Verbund di Vienna (Alla Gnam di Roma fino al 16 Maggio, http://www.gnam.beniculturali.it/index.php?it/94/mostre/28/donna-avanguardia-femminista-negli-anni-70-dalla-sammlung-verbund-di-vienna). Ahimè la mostra sta per finire (credo proprio non ce la farò a vederla), ma tra un Caravaggio, un Hopper, una Macro e una sbirciatina al MaXXI questa sembra essere un’altra buona occasione per andare nella capitale e godersi un’antologia dedicata a quelle signorine che hanno dato una ventata d’aria fresca al mondo dell’arte e non solo. Arte femminista per eccellenza quella in mostra alla Gnam, con una parata di nomi (forse qualcuna manca, ma non si può avere la perfezione) degna, se non di una visita, almeno di un approfondimento sul bel catalogo .
La seconda mostra invece è proprio a due passi e più che è una mostra è una vera è propria Biennale: XIV Biennale Donna. Memorie velate. Arte contemporanea dall'Iran ( Padiglione d'Arte Contemporanea 18 aprile - 13 giugno 2010,http://www.artecultura.fe.it/index.phtml?id=1378) è il tradizionale appuntamento ferrarese, che ha sempre avuto un occhio di riguardo per l’oriente. Ci sono ancora nel mondo battaglie da combattere e l’arte è da sempre un mezzo efficace anche per fare politica. Al centro della mostra ci sono le donne dell’Iran: un paese fermo in un strano cortocircuito tra modernità e tradizione, tra bigottismo e nucleare, dove la discriminazione femminile è purtroppo una realtà. La mostra non l’ho ancora vista (andrò sicuramente e riferirò), ma mi sento già di poter dire che la parola d’ordine ancora una volta sia coraggio: il coraggio sia di chi è rimasta e ha sopportato, sia di chi ha scappata ma non ha saputo dimenticare.
Terzo consiglio: se siete dalle parti di N.Y e so che ci siete spesso (come no?), c’è una mostra di quelle con tanti fronzoli come piacciono a noi. Salendo gli scalini del Met. ( non impezzate Serena e Blair che hanno ben altro da fare) trovate American Woman: Fashioning a National Identity (http://www.metmuseum.org/special/se_event.asp?OccurrenceId={CA088C8E-D618-4503-91E7-833569115BF2}&HomePageLink=special_c1a).Io a una pazza donna americana dell’alta società devo molto: a lei e a quegl’anni ruggenti dove portare un vestito significava anche emanciparsi ed imparare a dire la propria senza aver paura di sbagliare.
PUBBLICITÀ PROGRESSO
Tanto lo so che a sto giro offenderete...
Lo so che prendersela con la pubblicità della Saratoga è come sparare sulla Croce Rossa, ma a costo di sembrare una di quelle femministe pelose, acide che come dire…..vabbè ci siamo capiti, a sto giro m’inviperisco anche io. Va bene sorridere sulle debolezze maschili, va bene anche che la libertà sessuale ce la siamo giocata piuttosto male (anche se adesso ci divertiamo anche noi), ma davvero nel 2010 vedere queste cose non mi fa nemmeno alzare le spalle dicendo..”si sa tira più in pelo…”. Se ne sopportano troppe, davvero e vedermelo rinfacciare persino in uno spot di un antiruggine- dico un antiruggine- mi mette addosso una tristezza infinita. La donna compiaciuta al viscidume del marito, la cameriera vestita come un attrice porno…certe cose vengono permesse e noi non andiamo avanti.
Vogliamo parlare di sesso? Volete metterci una donna nuda? Ma fatelo: fatelo come fa Muller che gioca sullo stesso concetto, ma almeno centra l’obiettivo. "Fate l’amore con il sapore", vi assicuro è morbosa senza essere volgare. Ma il basso livello vi prego, risparmiatecelo. Volete fare ironia sulla femminucce e maschietti? Allora fatelo così:
Ps: che poi si sa, il sogno di ogni ragazza normale è avere una stanza armadio piena zeppa di cosucce carine e una birra fresca in mano per brindare con le socie J
COME ERAVAMO: IL LIBRO DI ECONOMIA DOMESTICA DELLA ZIA ASSUNTA
Anni fa prendendo fiato, riuscii ad affrontare i fantasmi della soffitta di casa del nonno (sognavo Casper ma sicuro ce n’era uno stronzo lassù) e scovai questa perla: Donna Casa e Vita (edizioni Scuola 1962). Da allora non mi abbandona mai e anzi spero di farvene il più possibile partecipi, perché assicura risate…amare, ma pur sempre risate.Oggi ve ne offro un’estratto, senza troppi commenti, eccolo:
AMORE PURO E FEDELE.
Purezza e fedeltà: due gemme di un medesimo diadema.
Si conservano con la più delicata vigilanza e con il sacrificio.
Una giovane donna che ami frequentare le feste mondane, abbia un eccessivo desiderio di piacere, si abbandoni a tutti i capricci della moda, insensibilmente spegnerà nel suo cuore l’amore vero, quello santo, comandato e benedetto da Dio. Ogni contrarietà sarà per lei motivo d’impazienza. La serenità, dono di una coscienza retta, scompare dal suo volto, in lei tutto diviene fittizio ed apparente: comincia la rovina irreparabile di una famiglia. L’amore è una fiamma che si alimenta con la fedeltà, con il sacrificio generoso, con quella bontà delicata che sa prevenire ogni più piccolo desiderio ed è pronta a dimenticare sempre.
Della serie baciamoci i gomiti ragazze….Buon Friday Night! Ci si vede a qualche festa mondana!
8 MARZO? BAZZECOLE!
Si avvicina l'estate: tempo di scampagnate, giornate in spiaggia, feste in piscina e festival festival festival.
Proprio durante la ricerca di eventi mi sono imbattuta in questa diciamo imperdibile festa: la sagra della patacca e della passerina.
Ancora stento a crederci se non fosse che è incredibilmente già giunta alla quarta edizione, ha un sito (http://sagradellapatacca.4000.it/) e un fan club su facebook con un discreto numero di fan.
Mi chiedo chi sia il frequentatore tipo di una festa del genere e proprio il social network non manca di aiutarmi: i commenti vanno da "non è che poi si finisce a fare un trenino??" a "ma si mangerà bene?""avoja se si mangia bene... una volta assaggiate le Patacche, sarà difficile farne a meno".
De gustibus non disputandum est.
A cosa serve l'8 Marzo quando possiamo avere una sagra della patacca?....
LE PAROLE CHE NON TI HO DETTO
Dopo 2 3 4 (la prima è un pro forma) birre, la redazione di Ragazza Normale arriva spesso allo stesso punto: "vuoi sapere che cosa mi ha detto?" oppure "senti cosa mi sono sentita dire!".
Insomma, finisce sempre che le vostre frasi, uomini, sembrano essere le stesse, che siate belli, brutti, interisti, milanisti, del pd o di rifondazione.
Parliamo di quelle frasi che possono essere pressochè annoverate in queste categorie:
. metodi strani per chiederci di uscire
. metodi ancora più strani per non uscire con noi
. programmi che già sappiamo che non rispetterete mai
. più o meno velate lamentele riguardo al fatto che ogni tanto tendiamo a rompere un pochino le scatole...... ma solo un pochino.....
. eccetera eccetera
Avvalendoci dell'aiuto di una Ragazza Normalissima esperta del settore, nota come la Marzela, abbiamo già stilato una luuuunga lista di scivoloni maschili da proporvi.
Chiediamo ora la collaborazione delle signorine per completare il nostro frasario e dei maschietti perchè in fondo siamo persone corrette e per par condicio gli lasceremo la possibilità di fare lo stesso con noi donne.
Coraggio non fate i timidoni, scatenatevi e segnate sui vostri taccuini le imbarazzanti esternazioni dell'altro sesso.
Attenderemo frementi.
LE PARABOLE
Interrompo per qualche minuto il certosino lavoro della tesista (che sussiste nello sfogliare svogliatamente pagine, infilare la mano nel pacchetto di biscotti e utilizzare quattro diverse tipologie di chat contemporaneamente) per rendere pubblica un attività che la donna porta avanti dal giorno della sua creazione. Tralasciando derive creazioniste (fanghi , serpenti e mele proibite) voglio però mostrare, nel caso non ve ne foste già accorti, come le donne sfruttino le parabole. E qui non stiamo parlando di pecorelle smarrite o buoni samaritani (eh lo so… è l’infanzia cattolica), bensì dei piccoli exempla che colpiscono il cuore, ma soprattutto la mente diabolica, di noi donne. Sempre più spesso esse diventano l’ancora a cui a appigliarsi nei casi di palese esasperazione e prolungati tormenti.Le parabole non sono altro che quei discorsi che la prendono lunga, che partono da tanto tanto lontano, talvolta da così lontano che raccontano del cugino dell’amica della zia del collega della madre oppure, più semplicemente ,dell’amico o del conoscente di entrambi. La seconda opzione risulta ideale poiché la parabola si cela dietro al gossip maligno, del quale sembriamo tutte vittime (tossico)dipendenti. In realtà signori miei, non facciamo che usare le sventure altrui, per rapportale alle nostre misere vite. Ci sono parabole positive e parabole negative. Partiamo dalle positive. Esse possono essere poste in forma di cinica ironia, poiché da sempre credete che irridere il prossimo insieme a voi sia una delle cose che ci rendono una coppia diversa da tutte le altre. Ecco confesso, il più delle volte è vero, ma a volte si tratta di disperate grida di aiuto. Le parabole positive sono quelle che comprendono: regali , dichiarazioni, romanticherie esasperate , status dedicati, sorprese sorprendenti e gesti plateali. Ok è vero, lo ammetto, talvolta li ridicolizziamo … ma infondo ci accontenteremmo anche di uno sola di queste stupidaggini adolescenziali per sentirci apprezzate.Le seconde sono le storie di vita vissuta sulle quali vi chiediamo pareri maschili, quasi foste opinionisti televisivi ,al fine di risolvere problemi di vicini, amici e parenti. Quelle che si concludono con: “Tu che faresti?”, o “Che devo dirle, secondo te?”. Non si tratta di trappole; talvolta abbiamo davvero bisogno del vostro “punto di vista maschile”, ma spesso le nostre menti malate operano un transit e la vostra risposta non si tramuta più nell’opinione dell’uomo della strada, ma in una legge che applichereste anche al nostro rapporto se lo stesso caso si dovesse presentare. Considerando poi che i problemi che ci raccontano le amiche nelle rinomate “sedute lamentela” fomentano anche i nostri, capite la preziosità delle parabole per capire con chi abbiamo a che fare. Spesso queste parabole, come quelle evangeliche, hanno degli insegnamenti, ma dubito (e in questo sarò meravigliosamente acida) che il progetto educativo e riabilitante nascosto in esse arrivi sempre a colpire il neurone giusto . Sentirvi dire “sì in effetti è uno stronzo” non è sempre indice di reale comprensione del fatto.
Comunque sia, rassegnatevi maschietti, le parabole si insidieranno ancora a lungo nei pacifici discorsi donna/uomo, poiché si sa, i panni in casa è difficile sciacquarli a modo.
WHEN I GOT THE MUSIC, I'VE GOT A PLACE TO GO
qualsiasi eventuale riferimento ad Alta fedeltà è assolutamente voluto
Questa storia parla di una ragazza emiliana, anzi modenese.
Non ha un negozio di dischi ma un lavoro precario che le serve per inseguire le sue ambizioni. Ha passato la sua vita a cercarne la colonna sonora perfetta, a sognare di andarsene, di partire, a immaginare che le canzoni malinconiche un giorno sarebbero diventate un rockabilly tutto da ballare.
Un tempo era la rabbia, erano i Clash, i Rage, i Fugazi che urlavano nei microfoni. Oh quanto sarebbe stato bello poter fare lo stesso.
Poi era la malinconia, 20 anni e non sapere cosa fare, i Cure e i Postal Service nell'ipod.
Cambierà, sì, tutto cambierà.
Ma un giorno si sveglia e vede il suo mondo con occhi diversi:
la sua città è piccola e spesso noiosa, ma piena di parchi e nessun'altra sa essere accogliente quanto lei.
ha un sogno e lo porterà avanti, non è cosa da tutti.
ma soprattutto vede persone che qualsiasi cosa succeda sono lì, nei momenti belli e in quelli brutti, pronte a prenderla per mano e a ricordarle quanto è bello chiacchierare davanti ad una birra.
E lei si è sempre fermata davanti alla porta piangendo perchè era chiusa, senza notare che in realtà il giardino che la circondava era probabilmente migliore di quello che avrebbe trovato varcandola.
Ora è la colonna sonora che si adatta a lei, ed è più varia che mai.
E' per questo che tanto ama Alta Fedeltà: perchè c'è la musica, c'è l'amore, ci sono dei bizzarri ma meravigliosi amici e tutti finiscono felici e contenti.
E' questa la storia di una ragazza normale.
Ma già lo sapete..
Dovete sapere che la creazione di una grande compilation, così come una separazione, richiede più fatica di quanto sembri.
Devi iniziare alla grande, catturare l'attenzione!
Allo stesso livello metti il secondo brano, e poi devi risparmiare cartucce inserendo brani di minore intensità.
Eh... sono tante le regole.
Comunque... ho iniziato a pensare a una cassetta per Laura.
Conosco i suoi gusti e cercherò di farla felice.
E per la prima volta, so di poterci riuscire.
(Rob Gordon)